Non è un caso che il termine filiera derivi da filo, perché per comprendere tutti gli aspetti legati a una filiera agricola, bisogna immaginare un filo che guida i prodotti agricoli dalla loro produzione fino al consumatore finale. Ma cosa chiede oggi un consumatore? Sono costantemente in crescita le richieste di cibi di qualità, ricchi di nutrienti, che rispettino l’ambiente, possibilmente pronti per il consumo ed economici. Mica facile. Ma se una filiera è ben organizzata può offrire tutti questi vantaggi.
La filiera agricola è la sequenza di fasi e processi attraverso i quali un prodotto si muove dalla selezione, produzione, lavorazione, distribuzione, fino al consumo, e ogni anello di una filiera può incidere sulla qualità del prodotto, sull’efficienza del processo produttivo, ma anche sulla quantità di nutrienti che fornisce.
Il modo in cui gli alimenti vengono “trattati” lungo catena può, infatti, ripercuotersi sul contenuto nutrizionale, sul prezzo, sulla facilità con cui consumatori possono accedervi e questo, a sua volta, plasma le scelte dei consumatori, i modelli alimentari e persino la copertura dei fabbisogni nutrizionali. Durante la trasformazione degli alimenti si possono ottimizzare i processi, per esempio controllando le temperature, per garantire che non ci siano perdite di nutrienti; le aziende di logistica possono impiegare tecniche di stoccaggio, conservazione e trasporto che preservino le sostanze nutritive e il consumatore con una corretta conservazione domestica può evitare che un prodotto si rovini. In ogni anello della catena, migliori tecnologie e pratiche di gestione possono quindi preservare le sostanze nutritive, ridurre le perdite e gli sprechi, migliorare l’efficienza e ridurre i prezzi.
Ciò si traduce in una maggiore produzione di cibo con minor utilizzo di risorse, come acqua e terreno, e un controllo maggiore della sicurezza e della qualità dei prodotti alimentari. Una filiera controllata inoltre include la certificazione e la tracciabilità, che consentono ai consumatori di conoscere l’origine e la qualità dei prodotti che acquistano. Questa trasparenza è essenziale anche per creare fiducia e garantire il rispetto di standard qualitativi, etici e ambientali.
Man mano che il cibo si muove lungo una filiera, ci sono molte opportunità per aggiungere qualità e valore nutrizionale. Per esempio è importante fin dalla prima fase di selezione scegliere varietà agricole con caratteristiche di resistenza e un buon livello di nutrienti. Prendiamo ad esempio la filiera del basilico utilizzato per fare un pesto. Quando lo prepariamo da soli scegliamo le foglie più belle e le trasformiamo secondo la nostra ricetta.
L’industria attenta al concetto di filiera controllata fa lo stesso. Sceglie i semi delle varietà più profumate e saporite di basilico e ne certifica l’origine. Cura la crescita delle piantine adottando insieme ai coltivatori disciplinari che consentano di ridurre per esempio l’uso dei fitofarmaci, con un occhio anche alle pratiche che tutelino l’ambiente, utilizzando per esempio solo l’acqua necessaria. Ma ciò che contribuisce maggiormente al mantenimento della qualità è scegliere il momento giusto per raccogliere il basilico, quello in cui il grado di maturazione, e quindi di nutrienti e sostanze protettive per la nostra salute è al massimo e trasformare nel più breve tempo possibile. E questo avviene nel giro di poche ore dalla raccolta: dal campo al mortaio in pochissimo tempo!
Il controllo della filiera agisce anche sulla sostenibilità contribuendo principalmente alla riduzione degli sprechi alimentari e abbassando l’impatto della produzione alimentare sull’ambiente. Riducendo gli sprechi alimentari, limitando il consumo di energia e acqua e creando modelli di business più sostenibili, le aziende alimentari possono, nel lungo termine, aumentare la redditività e aumentare anche la fiducia del consumatore. In termini di fasi della filiera, è chiaro che la maggioranza degli impatti ambientali si verifica attraverso l’uso del suolo o nella fase di produzione agricola. È il caso, ad esempio, delle emissioni di gas serra provenienti dall’interno di un’azienda agricola o di quelle dovute ai processi di utilizzo del suolo, dell’uso dell’acqua. Ma anche la conservazione, la distribuzione, la vendita al dettaglio e il consumo alimentare sono anelli di una filiera che agiscono sul nostro pianeta.
La filiera svolge e svolgerà sempre più un ruolo nel garantire le esigenze nutrizionali di una popolazione mondiale in crescita, nel promuovere lo sviluppo sostenibile delle comunità agricole e nell’affrontare sfide globali come la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale. La collaborazione tra tutti gli attori della filiera, dalle aziende agricole ai consumatori, è fondamentale per assicurare un sistema alimentare efficace e sostenibile per il futuro.
Per saperne di più
- de la Peña, Isabel and Garrett, James and Gelli, Aulo, IFAD RESEARCH SERIES 30 – Nutrition-Sensitive Value Chains From a Smallholder Perspective: A Framework for Project Design (November 15, 2018). Nutrition-sensitive Value Chains From a Smallholder Perspective: A Framework for Project Design, September 2018; ISBN 978-92-9072-853-5, Available at SSRN: https://ssrn.com/abstract=3285071
- Morgan, E. H., Hawkes, C., Dangour, A. D. & Lock, K. (2018). Analyzing food value chains for nutrition goals. Journal of Hunger and Environmental Nutrition, doi: 10.1080/19320248.2018.1434106
- Global Alliance for Improved Nutrition (GAIN), Oxford Policy Management, 2020, Supply Chain Analysis for Nutrition tool (SCAN). https://www.gainhealth.org/resources/reports-and-publications/supply-chain-analysis-nutrition-tool-scan
- Deconinck, K. and L. Toyama (2022), “Environmental impacts along food supply chains: Methods, findings, and evidence gaps”, OECD Food, Agriculture and Fisheries Papers, No. 185, OECD Publishing, Paris, https://doi.org/10.1787/48232173-en .